Heartbleed bug: quando bisogna cambiare la password. Anche in banca.

Il problema di sicurezza che ha lasciato per mesi esposti i dati sensibili degli utenti è stato individuato ed è in corso l’aggiornamento dei servizi di rete a rischio.
Purtroppo non c’è modo di sapere se si è stati tra le vittime del furto di dati e il buon senso insegna che è meglio cautelarsi. L’operazione che suggeriamo è quella di cambiare la propria password d’accesso per i servizi più critici, gli account di posta elettronica, i servizi di cloud, l’home banking. In pratica quelli in cui un ipotetico furto di identità potrebbe mettere a rischio informazioni critiche (e proprietà).
Attenzione: è importante cambiare la password dopo che il fornitore del servizio ha chiuso la vulnerabilità ad Heartbleed, altrimenti si potrebbe essere nuovamente a rischio. Come fare per sapere quando è il momento giusto? Purtroppo consultando direttamente il singolo sito o il servizio per verificare l’avvenuta correzione. 

I più importanti nomi della rete (con qualche omissione) hanno già segnalato le eventuali contromisure prese. Elenchiamo i principali, ricordando che le operazioni di aggiornamento sono ancora in corso e che altri nomi potrebbero aggiungersi alla lista o modificare la propria situazione.

Servizi internazionali

  • Amazon: non cambiare password, non era vulnerabile
  • Amazon Web Services: cambiare password, vulnerabilità riconosciuta e corretta
  • Apple: non cambiare password, non era vulnerabile
  • Dropbox: cambiare password, vulnerabilità riconosciuta e corretta. Commento
  • Ebay: non cambiare password, non era vulnerabile
  • Facebook: cambiare password, la società non ha riconosciuto la vulnerabilità
  • Google: cambiare password, vulnerabilità riconosciuta e corretta. Commento
  • IFTTT: cambiare password, vulnerabilità riconosciuta e corretta
  • Instagram: cambiare password, vulnerabilità riconosciuta e corretta
  • LinkedIn: non cambiare password, non era vulnerabile
  • Microsoft: non cambiare password, non era vulnerabile
  • Tumblr: cambiare password, vulnerabilità riconosciuta e corretta
  • Twitter: non cambiare password, non era vulnerable. Commento
  • Wunderlist: non cambiare password, non era vulnerabile
  • Yahoo: cambiare password, vulnerabilità riconosciuta e corretta

Banche italiane

Abbiamo svolto un semplicissimo test utilizzando un servizio OpenSource per verificare il bug SLL sui servizi online delle seguenti banche italiane:

  • bancaintesa.it
  • bancamediolanum.it
  • chebanca.it
  • fineco.it
  • gruppocarige.it
  • ingdirect.it
  • intesasanpaolo.it
  • iwbank.it
  • mps.it
  • poste.it
  • sella.it
  • unicredit.it
  • unicreditbanca.it
  • webank.it

Tutte hanno superato il test, ovvero utilizzano la versione corretta della libreria ‘a rischio’, o si appoggiano a sistemi crittografici non vulnerabili. L’elenco degli istituti di credito italiani è ovviamente parziale e incompleto, il nostro era solo un rapido test. L’operazione di cambio delle password per i servizi più importanti, per quanto noiosa, è comunque una pratica da svolgere con regolarità e che suggeriamo caldamente.

(Articolo di pc-professionale)

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